(Teleborsa) - Un "primo riequilibrio" della produzione mondiale di petrolio inizierà già da quest'anno.
E' quanto prevede l'OPEC che cita i bassi prezzi di oro nero e gli effetti sulla produzione dei Paesi fuori del cartello. "Dopo sette anni consecutivi di crescita fenomenale dell’offerta non-OPEC, spesso superiore ai 2 milioni di barili al giorno, il 2016 assisterà a una flessione della produzione, dal momento che si faranno sentire gli effetti dei profondi tagli delle spese in conto capitale", si nel report mensile dell'organizzazione.
Anche se l'OPEC riconosce nuovi progetti che garantiscono ancora una offerta superiore ai 2 milioni di barili al giorno, stima che la produzione dei paesi non facenti parte dell’Organizzazione scenderà di quasi 700.000 barili al giorno, nel corso di quest’anno.
Secondo l'organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, gli Stati Uniti assisteranno al calo più sostenuto della produzione: un taglio della loro offerta di quasi 400.000 barili al giorno. Ma a ridurre gli output potrebbero essere anche il Canada, il Mare del Nord, l’America Latina e alcune aree dell’Asia.
Nel frattempo, i prezzi del petrolio continuano a muoversi al ribasso, sui mercati internazionali, caratterizzati da scambi sottili, a causa della festività del Martin Luther King, che terrà chiusa anche Wall Street.
Le quotazioni di oro nero, si confermano sotto i 30 dollari al barile, risentendo dell'ulteriore sbilanciamento che sarà provocato da un ritorno dell'Iran sui mercati, grazie all'abbattimento delle barriere all'export conseguente all'accordo raggiunto sul nucleare.
Petrolio, l'OPEC stima un "riequilibrio del mercato" già da quest'anno
18 gennaio 2016 - 15.41