(Teleborsa) - Banca Popolare di Vicenza non smentisce le sue origini ed aspira a rimanere una "banca del territorio", radicata in Veneto, una regione tradizionalmente piuttosto ricca e vicina agli imprenditori. Lo ha affermato il Presidente dell'Istituto Stefano Dolcetta, facendo tramontare l'ipotesi di trasformazione in banca "nazionale", cullata dal suo predecessore Giovanni Zonin.

Parlando al consiglieri regionali del Veneto, Stefano Dolcetta, eletto nel novembre scorso, ha affermato che, anche dopo la trasformazione in SpA e la quotazione in borsa, non è importante chi siano i futuri azionisti, ma che la banca lavori per il territorio e sia sana.

Il banchiere ha ricordato l'importanza del territorio, una regione ricca che si estende dalla Lombardia orientale a Trieste e vanta un +5,8% di export ed un 64% di tasso di occupazione ed un 7% di tasso di disoccupazione. Nel 2012, il gruppo ha erogato 9,4 miliardi alla clientela, di cui 3,4 miliardi di finanziamenti, l'80% dei quali a famiglie e PMI.

La banca prevede una crescita di impieghi sul territorio del 2,2% nel 2016 e del 3% nel 2017 a fronte di un PIL in crescita.