(Teleborsa) - Nuova spallata al Trattato di Schengen, dopo la decisione di Svezia e Danimarca di ripristinare i controlli al confine per limitare l'afflusso di profughi.
La mossa sembra non essere andata giù al governo di Berlino, che ha annunciato misure individuali per tamponare momentaneamente l'emergenza. "Sino a quando non avremo una soluzione europea - ha dichiarato il segretario di Stato tedesco all'immigrazione, Ole Schroder - saranno necessarie misure da parte dei singoli Stati membri".
La riunione d'emergenza della Commissione Europea convocata ieri è servita solo per ribadire il reciproco impegno di collaborazione da parte degli stati, ma il Trattato fa acqua da tutte le parti. Il commissario all'immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha precisato: "siamo d’accordo sul fatto che Schengen e il libero movimento debbano essere salvaguardati, sia per i cittadini, sia per l’economia. Misure eccezionali sono state prese e abbiamo concordato di mantenerle al minimo necessario, per tornare alla normalità il prima possibile". Intanto sono cinque i Paesi europei ad aver posto una deroga al Trattato.
Per quanto riguarda l'Italia, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha confermato che non saranno ripristinati i controlli ai confini: "a Nord-Est non chiuderemo le frontiere, ma abbiamo già inviato, e continueremo a farlo, numerosi uomini e mezzi antiterrorismo".
Migranti, il Trattato di Schengen fa acqua da tutte le parti
"Sino a quando non avremo una soluzione europea - ha dichiarato il segretario di Stato tedesco all'immigrazione, Ole Schroder - saranno necessarie misure da parte dei singoli Stati membri"
07 gennaio 2016 - 09.17