(Teleborsa) - "Il termine del 2016 non è perentorio. Faremo la quotazione quando saremo pronti". Il nuovo amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, frena sulla quotazione deludendo chi pensava su un'accelerazione del processo di privatizzazione del gruppo FS da parte dei nuovi vertici.

"Il Dpcm del Governo fornisce uno strumento prezioso", ha chiarito, poi, Mazzoncini, "ma che va usato con grande attenzione". Per poter fare un'operazione di successo "dobbiamo salire ancora un po' di gradini, un po' dobbiamo salirli noi, un po' il Governo, con un quadro regolatorio stabile". Riguardo a una possibile data, il top manager, ha detto che "non c'è una data per la quotazione", e "non sarebbe giusto darla, perché altrimenti vorrebbe dire che siamo già pronti. Non siamo in questa fase, dobbiamo mettere mano al Piano industriale".

L'Ad ha, poi, precisato che "la quotazione sarà destinata ad una azionariato diffuso. Non ci sarà un azionista industriale. Il Dpcm escluderà questa fattispecie".

Quanto agli obiettivi di Ferrovie dello Stato, Mazzoncini ha fatto sapere che il gruppo "vuole crescere in Europa" . Dobbiamo avere una "prospettiva di crescita", ha detto il manager. Abbiamo servizi e mercato prevalentemente in Italia e "abbiamo chance per conquistare quote di mercato a partire dall'Europa".