(Teleborsa) - "Do ut des". Così si potrebbe riassumere l'esito del vertice straordinario tra i Capi di Stato e di Governo dell'Unione Europea e la Turchia.
Il summit aveva lo scopo rafforzare la cooperazione tra Bruxelles e Ankara per mitigare la crisi dei migranti e limitare il flusso di rifugiati con un occhio alla lotta al terrorismo.
A quanto pare ci è riuscito grazie, appunto, ad uno "scambio di favori". La due giorni di incontri conclusasi ieri ha stabilito che la Turchia, che per dare ospitalità ad oltre 2,2 milioni di siriani ha speso oltre 8 miliardi di dollari, riceverà subito dall'UE 3 miliardi di euro per la protezione dei profughi e il controllo dei confini.
In cambio, l'Unione Europea si impegnerà ad ampliare le relazioni con il Paese, ad aprire la procedura di annessione all'UE e ad accelerare la liberalizzazione dei visti. Secondo quanto concordato, entro ottobre 2016 i cittadini turchi potranno circolare liberamente nella zona Schengen senza visto.
Il Primo Ministro turco Ahmet Davutoglu ha parlato di "giorno storico" per le relazioni tra Ankara e l'UE mentre il Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha dichiarato che con questo summit è stato "rivitalizzato" il processo di annessione di Ankara al Blocco.
E' dal 2005 che vengono rimandati i negoziati per la piena adesione della Turchia all'Unione Europea a causa di una serie di criticità del Paese, dalla questione degli armeni ai dubbi sulla salvaguardi dei diritti umani e civili.
Scambio di favori tra UE e Turchia per frenare la crisi dei migranti
30 novembre 2015 - 09.35