(Teleborsa) - In soli quattro anni "è cambiato tutto, proprio tutto", osserva il presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Mario Draghi, in un una lunga intervista a Il Sole24Ore, ricordando con nostalgia i tempi della sua elezione.
Il governatore della BCE ripete come un mantra di voler riportare l'inflazione vicino al 2%, per favorire la ripresa ancora fragile, sottolineando che la situazione resta difficile nei mercati emergenti e che "probabilmente il rallentamento non è transitorio".
Da non sottovalutare il crollo del prezzo del petrolio, che farà restare l'inflazione vicino allo zero almeno fino all'inizio del 2016, mentre "a partire da metà del prossimo anno fino a tutto il 2017, grazie anche all'effetto ritardato del deprezzamento del cambio, prevediamo che l'inflazione aumenti gradualmente". "Ci vorrà quindi più tempo di quanto previsto a marzo per tornare alla stabilità dei prezzi", ammette Draghi.
La BCE, però, è pronta ad agire e ad utilizzare tutti gli strumenti in suo possesso, ricorda il governatore della BCE, sottolineando che "non c'è un legame diretto tra quello che facciamo noi" e quello che fa la Fed.