(Teleborsa) - Il prossimo 13 novembre il personale della scuola incrocerà le braccia: il sindacato Anief ha proclamato lo sciopero nazionale rivolto a tutto il personale precario e di ruolo.
Il giovane sindacato vuole mettere in risalto le forti incongruenze e ingiustizie contenute sia nella Legge di riforma 107/2015, sia nella Legge di Stabilità 2016 già approvata dal Consiglio dei Ministri.
Tra i motivi della protesta, spiccano la chiamata diretta del nuovo personale assunto, compresi gli oltre 100mila docenti e Ata che ogni anno chiedono trasferimento; il nuovo merito professionale che riguarderà solo una ristretta cerchia di lavoratori individuata in primis dal preside; la mancata stabilizzazione di oltre 100mila docenti precari (magistrali, con Tfa, Pas, Scienze della formazione primaria, estero e altri ancora) e quasi 30mila amministrativi, tecnici e ausiliari; la mancata applicazione della Direttiva 70/1999, ribadita dalla curia europea lo scorso 26 novembre, che prevede la stabilizzazione di tutti i precari che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio; la disparità imperante tra il personale precario e i colleghi di ruolo; contro il mancato rinnovo di un contratto adeguato almeno a coprire l’inflazione e l’applicazione del decreto legislativo 150/09 che introduce la logica della prestazione dei singoli lavoratori all'interno dell’unità produttiva; contro lo stop alle supplenze ‘brevi’.
"E' stato lo stesso personale scolastico a chiederci di farci sentire per opporci a questa logica, di tipo aziendale, che il Governo vuole imporre nella scuola italiana", ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.