(Teleborsa) - L’Unione Europea, unitamente ai leader politici del blocco orientale e dei balcani, ha messo a punto un piano di mutua collaborazione tra gli Stati, per coordinare e gestire congiuntamente l’imponente flusso dei migranti che si sta facendo largo dalla Turchia, dalla Grecia e dal blocco balcanico, per raggiungere la Germania e la Scandinavia.
La Commissione europea ha stabilito che tra le misure concordate, ci sarebbero quelle dei centri di accoglienza, da approntare nei paesi maggiormente interessati. La Grecia sosterrà l’accoglienza di circa 100 mila migranti in viaggio verso la Germania. I paesi più a nord di Atene, del blocco orientale e balcanico, dovranno organizzarsi per sostenere con il contributo dell’Agenzia per i rifugiati dell’ONU, il resto del flusso migratorio.
I leader hanno inoltre convenuto di coinvolgere nella gestione dei migranti anche l’agenzia FRONTEX, che avrebbe il compito di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne, con l’incarico di intensificare le sue attività al confine greco-macedone, onde garantire il supporto per procedere alla registrazione della persone che cercano di attraversare i confini.
"Abbiamo ritenuto giusto procedere in maniera coordinata, per evitare le misure nazionali unilaterali che tanto caos hanno creato nell’intera regione europea nel corso dell’estate”, ha detto il presidente della Commissione Europa Jean Claude Juncker”.
Anche il cancelliere Angela Merkel, che più di altri ha spinto perché si arrivasse ad una azione coordinata del problema rifugiati, ha detto che "L'Europa deve essere vista e percepita come un continente in cui albergano dei valori, un continente in cui c’è solidarietà, ma per fare ciò abbiamo ancora bisogno di parlare e prendere altre decisioni”.
I numeri parlano chiaro e rimarcano lo stato della crisi. Dalla fine dell’estate, circa 250.000 rifugiati hanno attraversato i Balcani, fuggendo dalle zone della guerra in Siria, Iraq e Afghanistan. I problemi maggiori sono stati sopportati dai piccoli stati europei. In ultimo la Slovenia, il paese confinante con l’Italia che, a fronte di una popolazione di poco oltre 2 milioni di abitanti, ha visto pressare i confini con la Croazia da oltre 60.000 profughi.
Migranti, l’Unione Europea mette ordine nelle procedure di accoglienza
26 ottobre 2015 - 12.23