(Teleborsa) - L'alternanza scuola-lavoro prevista da La Buona Scuola potrebbe presto rivelarsi un vero e proprio flop.
Mancano infatti all'appello due decreti fondamentali per realizzare al meglio questo progetto: quello utile a definire i diritti e i doveri dei ragazzi impegnati negli stage, anche in siti non prettamente aziendali quali possono essere musei, istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali ecc... e quello per l’istituzione presso le Camere di commercio, di un registro ad hoc per definire le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a svolgere i percorsi di alternanza, con il numero massimo degli studenti ammissibili e i periodi dell'anno in cui è possibile svolgere l'attività di alternanza.
"Non si possono introdurre un milione di studenti nelle aziende o nei siti lavorativi in modo quasi improvvisato, presentando il fianco anche ad un loro possibile sfruttamento. Mentre i luoghi deputati ad accogliere i ragazzi, devono essere preliminarmente selezionati e monitorati, per garantire le linee formative e la messa in sicurezza dei giovani chiamati ad operarvi" commenta il Presidente Anief Marcello Pacifico.