(Teleborsa) - Il flusso dei migranti diretti in Europa potrebbe influenzare negativamente i rating dei Paesi dell'UE solo in caso di cattiva o mancata gestione di questa emergenza.

Lo ha dichiarato Standard & Poor's in un report, spiegando che "il crescente numero di rifugiati richiedenti asilo difficilmente indebolirà le economie europee e i loro bilanci al punto da rendere necessario il taglio dei rating sovrani".

Certo, spiega l'agenzia statunitense, la crisi dei migranti avrà senz'altro un impatto in termini fiscali, perché molti Stati dovranno stanziare risorse aggiuntive per fronteggiarla, come già avvenuto in Germania. Ma globalmente i costi diretti saranno abbastanza gestibili e non avranno impatti sul merito creditizio.

Inoltre, ha aggiunto S&P, nel lungo periodo i migranti potrebbero produrre anche effetti leggermente positivi sulla crescita dei Paesi che daranno loro asilo in quanto allevieranno le problematiche cui vanno incontro le Nazioni a bassa crescita demografica.

Al momento, conclude l'unica agenzia, l'unica minaccia ai rating potrebbe arrivare da una cattiva gestione dell'immigrazione causata dalla divisione tra Stati e dal prevalere di interessi nazionalistici. Un cattivo approccio alla crisi dei rifugiati potrebbe aumentare populismo e xenofobia distogliendo l'attenzione dalle riforme fiscali e strutturali. E questo potrebbe essere fatale, in caso di crisi, per i rating.