(Teleborsa) - Ancora un no per Fiat Chrysler Automobile da General Motors, che la casa d'auto italo-americana sta corteggiando da tempo, in vista di un consolidamento del settore.
GM in realtà è un vecchio amore per Fiat e soprattutto per l'Ad Sergio Marchionne che, a suo tempo, all'inizio del suo incarico, dovette mettere da parte per rilanciare la compagnia torinese (il famoso convertendo).
Oggi, FCA è una società internazionale e Marchionne è tornato a mettere gli occhi sul gruppo di Detroit, che è divenuto però inaccessibile sotto la guida d'acciaio della CEO Mary Barra.
E infatti la manager di GM ha più volte rifiutato contatti, missive, colloqui con il "Sergio dei miracoli" ed è tornata ieri a ribadire il suo no ad un accordo di partnership o una aggregazione con Fiat. "Non è nell'interesse dei nostri soci allearsi con FCA", ha affermato asciutta Mary Barra.
"Come ho già detto ieri noi abbiamo il nostro piano industriale che è focalizzato sull'interesse dei nostri azionisti", ha aggiunto a margine della presentazione della nuova Opel Astra al Salone di Francoforte, ribadendo "non ho parlato con Marchionne".
Ma mentre la numero uno di GM, da Francoforte, ribadisce il suo no, Marchionne è impegnato negli USA con il sindacato Uaw, da cui è stato scelto come interlocutore privilegiato per il rinnovo del contratto. E' un caso che il sindacato sia anche azionista di GM?
Intanto, FCA ha riportato un nuovo boom di vendite in Europa, dove il mercato corre come quello americano, riportando l'ottavo mese consecutivo di crescita e facendo meglio dle mercato nel suo complesso.
La CEO di GM Mary Barra rifiuta ancora Fiat: "non è nel nostro interesse"
15 settembre 2015 - 10.24