(Teleborsa) - L'IPO di Poste Italiane si farà nonostante l'estrema volatilità dei mercati finanziari, indotta dallo scoppio della bolla sui mercati cinesi. Ad assicurare che il processo di privatizzazione andrà avanti con la tempistica prevista (entro fine anno) è stato l'Ad Francesco Caio, ascoltato a margine del Workshop Ambrosetti di Cernobbio.
"Siamo entrati in un momento di maggiore volatilità", ha ammesso il manager, aggiungendo che, nonostante queste turbolenze, la ripresa europea e americana sono "credibili" e che verrà mantenuta la "tabella di marcia" dell'IPO.
Caio ha anche risposto alle critiche mosse dall'ex Ministro e banchiere Corrado Passera, che aveva definito un "grave errore" privatizzare le Poste, snocciolando motivazione di carattere sociale (la funzione chiave del servizio postale) ed economiche (l'incertezza sui guadagni attesi dall'IPO contro un contributo certo che la società porta ogni anno nelle casse dello stato).
A queste argomentazioni, l'Ad di Poste ha replicato che solo con la privatizzazione Poste potrà mantenere la centralità del servizio e mantenere un ruolo di motore di sviluppo in un mondo che cambia.
In merito all'iter di quotazione del gruppo, previsto entro fine anno, è intervenuto anche il Presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, confermando che sulla privatizzazione c'è molto interesse fra gli investitori. Intesa Sanpaolo sta seguendo l'operazione con Banca IMI, che è global coordinator assieme a Unicredit, Merrill Lynch, Mediobanca e Citigroup.
Poste marcia dritta verso l'IPO nonostante le turbolenze dei mercati
07 settembre 2015 - 12.48