(Teleborsa) - Nonostante i sempre più accesi dibattiti tra banchieri centrali, la Federal Reserve si conferma ermetica sulle prossime mosse di politica monetaria.
La conferma è giunta oggi dal vice Presidente della Banca centrale americana Stanley Fischer. Parlando ai microfoni della CNBC a margine del summit che ogni anno la Fed di Kansas City organizza a Jackson Hole, il banchiere ha detto che è ancora troppo presto per dire cosa farà la Fed a settembre in materia di tassi, aggiungendo che quando sarà avviata l'exit strategy il primo rialzo del costo del denaro dal 2006 sarà con ogni probabilità di 25 punti base.
"La prima mossa sarà presumibilmente dallo 0-0,25% allo 0,25-0,5%. Il che significa che i tassi saranno ancora al di sotto di quelli britannici" ha dichiarato, alludendo al fatto che la Bank of England mantiene un costo del denaro allo 0,5%.
Fischer ha poi affermato che la Fed non si sta muovendo da una politica monetaria estremamente accomodante a una stringente. "Stiamo per aggiustare il tiro leggermente", ha spiegato, precisando che "probabilmente aspetteremo per un po' prima di fare qualche altra mossa" dopo un'iniziale stretta.
Il vice Presidente non esclude qualche reazione sui mercati quando la normalizzazione della politica monetaria prenderà il via per la prima volta dal 2006, promettendo che la Fed farà del suo meglio affinché "il mercato capisca che non intende effettuare un rapido rialzo dei tassi".
Fed, Fischer: "è presto per decidere sui tassi, ma il rialzo sarà graduale"
28 agosto 2015 - 19.20