(Teleborsa) - Gli automobilisti europei sono profondamente delusi dall'andamento dei prezzi del carburante alla pompa che non si sono allineati al mercato orso del greggio. Il Brent, la tipologia di greggio più pregiata usata come riferimento, è sceso del 21% dal 6 maggio.
Questo calo, per la prima volta nell'ultimo decennio, deve ancora trovare la stessa sintonia da parte dei prezzi della benzina al dettaglio. In effetti, i prezzi della benzina alla pompa sono leggermente aumentati nello stesso periodo, come mostrano i dati diffusi dalla Commissione Europea.
Gli analisti del settore energia danno la colpa alla crescita economica americana, dicendo che questa sta attirando maggiori carichi di carburante rispetto al normale, attraverso l'Atlantico. In Europa i prezzi dei carburanti alla pompa normalmente scendono quando il petrolio subisce grossi declini, come si può dedurre dal grafico.
"Il prezzo del petrolio in forte ribasso ha creato rabbia e frustrazione tra gli automobilisti, in quanto non vedono riflettere questi movimenti alla pompa”, ha detto Luca Bosdet, portavoce della AA, la più grande organizzazione di automobilisti del Regno Unito. "Tradizionalmente questo scostamento è tipico della fine della cosiddetta driving season, cioè della fine della stagione estiva, quando si vede la domanda scivolare e i prezzi scendere”.
L'economia statunitense crescerà del 2,3 per cento quest'anno, a fronte di una espansione europea dell’1,5%, secondo le stime di autorevoli analisti.
Gli americani hanno guidato mediamente per 1.260 miliardi di miglia nei primi cinque mesi dell'anno, coma mai in questo periodo, secondo i dati pubblicati dalla Federal Highway Administration.
Il numero di carichi prenotati o previsti per il trasporto di prodotti petroliferi dall'Europa alla costa orientale degli USA, è suscettibile di essere visto sui picchi delle ultime cinque settimane.
La situazione è migliore per gli automobilisti che guidano vetture diesel, per il semplice fatto che il gasolio segna prezzi più bassi in Europa, in presenza di segnali che le forniture dalla Russia, dagli Stati Uniti e Medio Oriente non dovrebbero subire cali significativi.