(Teleborsa) - Quando si ha in mano parte del destino economico della prima potenza al mondo non è facile prendere decisioni di politica monetaria.
Lo sa bene Janet Yellen, reduce da due giorni di confronti davanti alla Commissione Finanze della Camera e alla Commissione bancaria del Senato.
La Chairwoman della Federal Reserve si è mostrata più ottimista sulla ripresa degli Stati Uniti, spiegando che il mercato del lavoro si sta dirigendo verso la piena normalità, ragion per cui la Banca Centrale americana medita di alzare i tassi di interesse già alla fine dell'anno.
Tuttavia la Yellen, e questa non è una novità, non ha volto indicare con precisione le tempistiche del primo aumento del costo del denaro dall'ormai lontano 2006 (i tassi sostano invece in prossimità dello zero dal dicembre del 2008).
Del resto si tratta di una decisione non facile: la stessa Presidente ha spiegato che agire troppo presto potrebbe minacciare la ripresa, mentre agire troppo tardi potrebbe surriscaldare l'economia e accelerare l'inflazione.
"La mia idea è quella di stringere i cordoni in modo prudente e graduale", ha dichiarato ieri.
Dai Verbali dell'ultima riunione del FOMC pubblicati la scorsa settimana è emerso che la maggior parte dei membri del Comitato di politica monetaria si attende un primo rialzo dei tassi entro l'anno ma solo se l'economia USA continuerà a crescere al ritmo previsto.
Gli analisti, invece, puntano sul mese di settembre.
L'unica cosa certa è che ieri la Yellen ha rassicurato i tanti membri del Congresso preoccupati che la Fed possa sbagliare le tempistiche di uscita dall'era dei tassi a zero, chiedendo loro di agire sul fronte politico per accelerare la crescita delle produttività.
La Chairwoman ha suggerito, per esempio, nuove misure per migliorare l'istruzione e il settore imprenditoriale, oltre che l'aumento degli investimenti di capitale, sia pubblici che privati.
Fed, Janet Yellen: "saremo prudenti e graduali nel rialzare i tassi"
17 luglio 2015 - 08.45