(Teleborsa) - Tsipras è stato eletto nel mese di gennaio, dopo una campagna elettorale improntata sul rifiuto dell’austerità. In tutto questo tempo, dopo aver definito "ricatti" le offerte dei creditori per ottenere nuovi aiuti, può essere costretto ad organizzare un Governo di unità nazionale e indire nuove elezioni.
"I costi per la Grecia di rimanere nell'euro, stanno raggiungendo un punto in cui potrebbe essere vantaggioso uscire dall’euro, ha detto Daniel Munevar, consigliere dell'ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis fino alla settimana scorsa. "Il prezzo chiesto alla Grecia è così punitivo che è quasi impossibile da soddisfare”.
La Grecia ha bisogno di 86 miliardi di euro di aiuti, con 22 di prestiti da restituire entro agosto.
Ogni accordo è improbabile che venga raggiunto prima che la Grecia restituisca alla Banca centrale europea 3,5 miliardi il prossimo 20 luglio, per cui i creditori starebbero cercando di progettare un meccanismo per evitare un default, secondo un funzionario della Commissione europea.
“L'offerta Tsipras è chiaramente più dura e impegnativa di quello che la Grecia ha respinto nel referendum dello scorso fine settimana", ha detto il ministro delle Finanze finlandese, Alex Stubb, ai giornalisti prima dell’Eurogruppo. “Tuttavia l’accordo deve essere messo nero su bianco e poi sottoscritto”.
Sono 72 le ore che l’Eurogruppo ha concesso a Tsipras per legiferare sulle richieste fatte e solo dopo verranno prese in considerazione le possibilità di maggiori aiuti. In sostanza i creditori non sono più disposti a prendere in parola il primo ministro greco.
I creditori stanno usando il calendario come leva. I predecessori di Tsipras hanno avuto mesi di tempo per attuare le riforme economiche dopo aver avuto i primi prestiti di salvataggio nel 2010, senza mai farle.
La Grecia adesso deve approvare le prime leggi entro il 15 luglio per aumentare le imposta sulle vendite, tagliare le pensioni, modificare il codice fallimentare e fare tagli automatici alle spese se il bilancio non centra i suoi obiettivi.
"Sono pronto per un onesto compromesso”, ha detto Tsipras ai giornalisti, al suo arrivo. "Lo dobbiamo ai cittadini europei che vogliono un’ Europa unita. Siamo in grado di raggiungere un accordo questa sera se le parti coinvolte lo vogliono veramente".