(Teleborsa) - I leader europei sono in attesa di segnali che il primo ministro greco Alexis Tsipras sia pronto al compromesso dell’ultimo secondo.
Con la società greca che sente il dolore dei prelievi bancari razionati e le pensioni a rischio, il governo è alla ricerca di una via d'uscita dalla rovina economica dopo la scadenza del piano che, per inadempienza verso il Fondo Monetario Internazionale, pone adesso la Grecia sullo stesso livello di Sudan e lo Zimbabwe.
Per permettere la permanenza nell’euro blocco, dopo la rottura dei tavoli negoziali, i ministri delle finanze dell’euro zona, stanno adesso cercando di trovare una soluzione in extremis per tirare fuori la Grecia dal precipizio in cui è caduta, dopo più di cinque anni di problematica gestione della crisi economica e due salvataggi.
Mentre Tsipras ha focalizzato il referendum del 5 luglio su tagli di bilancio per inquadrare il voto come una protesta contro l'austerità, gli economisti e i responsabili della politica europea, intravedono nel voto referendario la volontà implicita di rimanere nell’euro e il risultato potrebbe essere positivamente determinato se la Banca Centrale Europea continuasse a concedere ulteriore liquidità di emergenza alla Grecia.
“Dobbiamo ancora parlare? Non c’è nessun motivo per farlo prima del voto di domenica”, ha detto la Merkel, in modo lapidario e sicuramente inappropriato, prima della riunione dell’Eurogruppo.
Tuttavia, ci sono timidi segnali di un disgelo con i ministri delle finanze della zona euro che decideranno oggi sulla nuova offerta del Presidente della Commissione Europea, Juncker.
"Le continue richieste della Grecia rischiano di portare il paese fuori bilancio e danno l’impressione che Tsipras sia alla ricerca di una soluzione fantasiosa al problema", ha dichiarato Malcolm Barr, economista presso JPMorgan. "Qualsiasi accordo si tenti di raggiungere in questo momento sarà fatto alle condizioni imposte dall’Eurogruppo."