(Teleborsa) - Segnali positivi dalle statistiche macroeconomiche giunte stamane dal Giappone, in particolare per quanto riguarda le spese delle famiglie e l'inflazione, che comincia a dare segnali di vita.
Per quanto riguarda l'indice dei prezzi al consumo (CPI), a maggio ha registrato un rialzo mensile dello 0,3%, mentre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente si è verificata una risalita dello 0,5%.
Il dato, al netto delle componenti più volatili, quali i cibi freschi ed energia, sale dello 0,1% mensile (+0,2% le attese) e dello 0,4% su base annua, fa sapere l'Ufficio di Statistica nazionale.
Il dato preliminare dell'indice dei prezzi al consumo dell'area di Tokyo (ritenuti un ottimo anticipatore del trend di prezzi nazionale), relativo al mese di giugno è tuttavia calato dello 0,4% congiunturale, mentre su base tendenziale ha registrato una risalita dello 0,3%. L'indice core è rimasto invariato su mese e salito dello 0,2% su anno.
Ancora buone notizie dal mercato del lavoro: sempre a maggio il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,3% come da attese degli analisti.
Il numero dei disoccupati si è attestato a 2,24 milioni, risultando in calo di 180 mila unità rispetto allo anno mentre gli occupati sono pari a 64 milioni, in aumento di 20 mila unità pari a +0,0% rispetto a un anno prima, fa sapere il Ministro degli Affari interni delle poste e telecomunicazioni del Giappone.
Ma il dato più sorprendente è stato quello sulle spese delle famiglie giapponesi.
Dopo il pit stop del mese precedente hanno infatti registrato un aumento del 5,5% in termini nominali e del 4,8% in termini reali, attestandosi a 286.433 yen. Il dato è decisamente migliore delle stime che erano per un incremento del 3,4%.
I redditi delle famiglie operaie sono saliti invece del 2,2% in termini nominali e dell'1,5% in termini reali a 430.325 yen.
Lo ha comunicato l'Ufficio statistico nazionale del Giappone.