(Teleborsa) - Nuova tegola in testa per il governo. La Commissione europea ha detto "no" al reverse charge, misura che vale circa 700 milioni nel bilancio.
"La Commissione ha adottato una comunicazione indirizzata al Consiglio che rigetta la richiesta italiana di una deroga (alla normativa Ue sull’IVA) per introdurre il reverse charge per le forniture alla grande distribuzione", si legge in una dichiarazione della portavoce della Commissione UE per i servizi finanziari, Vanessa Mock. "Per la Commissione non ci sono prove sufficienti che la misura richiesta contribuirebbe a contrastare le frodi. La Commissione ritiene anzi che questa misura implicherebbe seri rischi di frode a scapito del settore delle vendite al dettaglio e a scapito di altri Stati membri", aggiunge la nota.
Si prevede dunque, secondo la clausola di salvaguardia, un nuovo aumento delle accise della benzina e del gasolio, a partire dai primi di luglio, proprio in tempo per la partenza per le vacanze estive.
Rassicurazioni giungono però dal ministero dell'Economia: "c'è il fermo impegno del governo a non far scattare le clausole di salvaguardia".