(Teleborsa) - L'esecutivo ha ben in mente cosa fare sulle pensioni, dopo la sentenza della Consulta sull'indicizzazione che ha destato numerose polemiche e preoccupazioni.
Oggi è stato convocato un Consiglio dei Ministri per varare il decreto che permetterà di restituire l'indicizzazione delle pensioni bloccate ai tempi del Governo Monti.
"Nessun pensionato perderà un centesimo", ha assicurato il premier Matteo Renzi precisando: "noi scriveremo una nuova norma rispetto al blocco dell’indicizzazione che il primo agosto restituirà a 4 milioni di pensionati 500 euro a testa. Saranno però escluse dai rimborsi le pensioni sopra i 3000 euro".
"Ovviamente non sarà un rimborso totale. Ma ci sono 2 miliardi che mi ero tenuto per le misure contro la povertà", ha aggiunto Renzi.
L’ex ministro e presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick definisce tale strada "percorribile": "la Corte Costituzionale non ha escluso nella sentenza la possibilità di una graduazione e di uno scaglionamento: questa, quindi, ritengo sia una via che si può percorrere, fermo restando che la responsabilità spetta solo al governo".
Critica la Cgil. "Bene che si cominci ad affrontare il problema dalle pensioni medio-basse, ma Renzi non se la può cavare solo con un bonus una tantum. Sicuramente è meglio di niente ma la questione aperta non può finire né qui né così. Farebbe bene a confrontarsi con noi per non fare errori", ha commentato la segretaria dei pensionati della Cgil Carla Cantone.