(Teleborsa) - Il sell off globale che ha messo molti investitori con le spalle al muro, la scorsa settimana ha rallentato e, a detta di autorevoli analisti, come quelli di Bank of America, dovrebbe essere prossimo alla fine.
Al Dipartimento del Tesoro americano sembrano abbastanza convinti, date le prospettive di inflazione e dei tassi di interesse, anche se non mancano avvertimenti contrari.
In Germania gli operatori in opzioni, fino a due settimane fa, erano convinti che un crollo del bund fosse inevitabile. Ora hanno ridimensionato la maggior parte delle scommesse ribassiste.
Goldman Sachs avverte però che il debito pubblico è ancora costoso, anche un numero crescente di investitori avrebbe ritrovato valore nell’investimento obbligazionario, dopo settimane di esodo forzato e rendimenti in salita.
Robert Tipp, bond strategist a Prudential Financial, sta comprando perché la crescita tiepida negli Stati Uniti terrà la Federal Reserve ancora in attesa, mentre l'Europa rimane troppo debole per sostenere rendimenti più elevati. Senza dimenticare le Banche Centrali in Europa e Giappone, che per effetto dell’allentamento quantitativo stanno comprando obbligazioni.
"Ci sono buone probabilità che gli investitori, guardando indietro, guarderanno a questo calo dei bond come una buona opportunità di acquisto”, ha detto Robert Tipp.
I titoli decennali USA hanno registrato i loro primi guadagni settimanali dal 17 aprile, mentre i bund tedeschi hanno ridotto parte delle loro perdite, da quel doloroso minimo che ha fatto evaporare centinaia di miliardi di dollari in valore di debito sovrano.
“La velocità e l'entità di tali perdite sono ancora nulla se confrontate con i precedenti crolli dei mercati obbligazionari, ma ci sono basse probabilità che ciò possa ripetersi ora, anche se i rendimenti di breve termine dovessero salire”, ha detto Priya Misra, strategist sui tassi per conto di Bank of America.