(Teleborsa) - L'inflazione non si risolleva neanche ad aprile, confermando che le misure QE lanciate dalla BCE non sono ancora riuscite a produrre effetti apprezzabili sulla crescita dei prezzi, a dispetto dell'accelerazione registrata dall'economia italiana nel primo trimestre.

Secondo l'Istat, i prezzi al consumo hanno evidenziato ad aprile un calo tendenziale dello 0,1%, mentre la stima preliminare indicava una variazione nulla, a conferma che la deflazione è ancora una realtà presente in Italia. I prezzi hanno però riportato un aumento dello 0,2% su base mensile, perlopiù grazie a fattori stagionali, come le festività pasquali.


È il quarto mese consecutivo che l’indice generale registra una flessione su base annua. Ciò è dovuto al persistere dell’ampia diminuzione dei prezzi dei beni energetici (-6,4%), alla quale si sommano, ad aprile, i cali tendenziali dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,6%), dei Servizi relativi all’Abitazione (-0,2%) e di quelli relativi alle Comunicazioni (-0,1%).

Al netto dei soli beni energetici, l’inflazione è stabile a +0,6%, mentre al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondo scende a +0,3% (da +0,4% del mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2015 si azzera (era -0,1% a marzo).

Il cosiddetto carrello della spesa, ovvero i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, non varia su base mensile e fa registrare un tasso tendenziale nullo (come a marzo).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,4% su base mensile e, dopo la variazione tendenziale nulla di marzo, diminuisce dello 0,1% su base annua (secondo la stima preliminare, il tasso tendenziale era pari a zero).