(Teleborsa) - La borsa USA non ha più lo smalto di un tempo e si unisce al calo delle obbligazioni di tutto il mondo, che invece è in essere da diverso tempo. Stessa sorte tocca anche al dollaro, che dai minimi di marzo ha perso oltre 8 figure rispetto all'euro.

Lo Standard & Poor 500, l’indice più rappresentativo della borsa USA, è sceso ormai sotto sua media mobile a 50 giorni. Negativo anche l’andamento dell’indice Euro Stoxx 50, che dai massimi di aprile è sotto di circa il 10%.

Lo scenario azionario fa il paio con l’obbligazionario dove il decennale tedesco vede i rendimenti 14 volte superiori a quelli del mese scorso. I Treasury Usa, invece, fissano i tassi al 2,3%, dopo un ritocco di 13 punti base, dai massimi di ieri.

Le aspettative esagerate per il piano di allentamento quantitative attivato dalla Banca Centrale hanno contribuito a spingere le valutazioni dei bond su livelli estremi, innescando successivamente un selloff "grande e feroce" sulle obbligazioni europee che ha poi contaminato altri mercati, come fa rilevare la banca USA Goldman Sachs.

Il più grande ribasso dal mese di gennaio per le azioni energetiche, sta trascinando l'indice S&P 500 sui minimi di ieri, dopo che venerdì la sessione aveva segnato un riavvicinamento dei massimi storici.

"Quando sei a ridosso dei massimi storici, si avrebbe bisogno di notizie migliori di quelle che si hanno”, ha detto Matt Maley, strategista azionario a Miller Tabak & Co. "Questo aumento dei tassi non è intervenuto per un miglioramento economico o per un miglioramento dei fondamentali. Siamo in attesa di una pletora di notizie negative, per cui in assenza di news positive i mercati iniziano a scendere”.