(Teleborsa) - La crescita degli Stati Uniti ha riportato una brusca frenata nel 1° trimestre di quest'anno, evidenziando tassi di espansioni più simili a quelli del Vecchio Contienente, che alla crescita solida evidenziata nel 2014. A penalizzare il PIL sono stati il dollaro ed il petrolio.
Il PIL è cresciuto solo dello 0,2% confrontandosi con il 2,2% del trimestre precedente. Il dato inoltre risulta decisamente peggiore delle attese che indicavano un aumento dell'1%.
Il Bureau of Economic Analysis, che pubblica questa statistica, ricorda che il dato odierno si basa su informazioni ancora incomplete, rimandando alla seconda lettura prevista per il prossimo 29 maggio.
La crescita è stata sostenuta sostenuta principalmente dall'aumento dei consumi privati, anche se il ritmo di crescita è rallentato all'1,9%. Sono invece crollati gli investimenti delle aziende minerarie e petrolifere (-23%) in risposta al tonfo del prezzo del petrolio, e più in generale gli investimenti delle imprese, che hanno avuto più difficoltà di vendere i propri prodotti all'estero a causa del superdollaro. Le esportazioni sono crollate del 7,2%.
Nel 1° trimestre, il PCE price index, che misura l'inflazione, è calato del 2%, mentre il dato core che esclude l'energia ha registrato un incremento dello 0,9%.
Doccia fredda per gli Stati Uniti. La crescita tende a zero
29 aprile 2015 - 15.01