(Teleborsa) - "La situazione congiunturale e le prospettive dell'area euro sono ora più favorevoli di quanto siano state negli ultimi anni". Così il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, alla prima audizione alla Camera dopo la sua nomina, dinanzi alle commissioni commissioni Bilancio, Finanze e Politiche UE di Camera e Senato.

Secondo il numero uno dell'Eurotower "le misure messe in campo dalla BCE" e i "vari fattori" che stanno sostenendo fiducia e ripresa economica dovrebbero contribuire a fare sì che "l'inflazione torni in modo durevole al target: inferiore, ma vicina al 2%".

Quanto all'Italia, il banchiere ha affermato che la crescita economica del Belpaese si era "smorzata" già ben prima di entrare nell'euro, ed oggi secondo il Fondo monetario internazionale (FMI) il potenziale di espansione è vicino a zero.

Per Draghi, Il tessuto produttivo dell'Italia è sbilanciato su "microimprese" il cui numero riflette anche il quadro normativo e giudiziario. "I tempi dei processi influiscono sulla volontà di erogazione del credito alle aziende. In media in Italia una causa richiede 5 anni, a fronte di 1 anno in Germania, Francia e Spagna", ha detto Draghi, sottolineando che "esistono studi secondo cui il dimezzamento della lunghezza dei processi farebbe crescere le imprese tra l'8 e il 12 per cento".