(Teleborsa) - Gli stimoli di Francoforte, assieme ai prezzi del petrolio più bassi e alle riforme strutturali nell'Eurozona, stanno contribuendo a sostenere la crescita nel blocco dei 19 paesi. A dirlo è il presidente della BCE, Mario Draghi, che ha descritto un'economia dell'UE "costantemente in ripresa" ma "non abbastanza per mettere fine ai dubbi sul suo futuro".
Il numero uno dell'Eurotower, nel corso di un intervento a Francoforte, ha spiegato che "bisogna rimuovere questi dubbi che riemergono ad ogni choc" e "dobbiamo accelerare il processo di convergenza economica e istituzionale".
Draghi ha, poi, ribadito che la "politica ultra-espansiva non è un disincentivo per gli Stati a portare avanti le riforme", bensì la politica monetaria "crea un incentivo a fare le riforme".
"La fiducia delle imprese e dei consumatori migliora e le previsioni di crescita sono state riviste al rialzo" - ha aggiunto Draghi - sottolineando che "il credito bancario sta migliorando sia sul lato della domanda sia da quello dell'offerta". Questo, afferma il governatore della BCE, significa che "possiamo essere giustamente ottimisti sulle prospettive".