(Teleborsa) - L’Iraq sta schierando 27.000 soldati per riprendersi la città di Tikrit, ora sotto il dominio dell’Isis, in una missione di guerra che metterà alla prova la capacità dei militari di Baghdad, prima di mettere in atto strategie militari più importanti per l’offensiva contro la roccaforte di Mosul, la più grande citta nel Nord dell’Iraq, conquistata la scorsa estate dalle milizie dello Stato islamico e zona di importanti trivellazioni petrolifere.
La televisione statale, al-Iraqiyah, ha detto che le forze paramilitari, un termine che descrive di solito le milizie sciite, sono formate da elementi di polizia e dell’esercito.
Qassem Suleimani, comandante delle forze d’elite iraniane, Quds Force, è arrivato due giorni fa in Iraq per “svolgere operazioni di revisione e consulenza” per i comandanti iracheni, come riporta oggi l'agenzia di stampa Fars.
Le forze irachene stanno lottando duramente per riguadagnare gli spazi conquistati dallo Stato islamico dallo scorso giugno, quando il gruppo jihadista ha conquistato Mosul e successivamente Tikrit.
"Siamo orgogliosi di confermare la cooperazione tra le forze di sicurezza, le forze paramilitari e le tribù di queste aree", ha detto il primo ministro iracheno Haidar al-Abadi in una conferenza stampa televisiva che annunciava l’offensiva su Tikrit. "L’Isis non solo minaccia la sicurezza dell'Iraq, ma minacciano anche la sicurezza del mondo".
Suleimani, il comandante iraniano, ha assistito i combattenti curdi, quelli sciiti e le forze irachene nella loro lotta al gruppo militante jihadista.
Tikrit è la città natale del deposto presidente Saddam Hussein, che fu giustiziato nel 2006, tre anni dopo l'invasione guidata dagli Usa per rovesciare il suo regime.
Isis, pronta l’offensiva dell’esercito iracheno per Tikrit
02 marzo 2015 - 18.05