(Teleborsa) - Le banche italiane, sotto pressione per portare i loro bilanci in linea con le direttive della Banca centrale europea, probabilmente dovranno accantonare altri miliardi per perdite su crediti nel quarto trimestre, per questo motivo il governo sta considerando un piano nazionale per scaricare gran parte dei loro asset problematici.
Banca Monte dei Paschi di Siena, l'istituto più debole tra le 130 banche del sistema italiano, avrà bisogno di triplicare gli 800 miliardi di euro già preventivati nel prossimo aumento di capitale, alzando probabilmente il fabbisogno a 3,2 miliardi di euro. In totale, le prime cinque banche dovranno accantonare circa 8 miliardi di euro, secondo stime raccolte da Bloomberg.
Gli istituti di credito italiani sono gravati da 181 miliardi di euro di prestiti in sofferenza, che ostacolano la loro capacità di espandere il credito, frenando la ripresa del paese che sta scontando la sua terza recessione in sei anni.
Più di due anni dopo l’inizio della pulizia dei bilanci bancari, il governo sta valutando la creazione di una bad bank per accelerare le cessioni di attività problematiche.
“Il sostegno del governo contribuirebbe a rimettere in moto in tempi ravvicinati la tanto sospirata crescita economica”, ha detto il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, lo scorso sabato. "Un adeguato piano di soccorso come l’emissione di bond governativi a garanzia di crediti inesigibili, spianerebbe la strada alla ripresa”.
"La creazione di una bad bank, combinata con riforme strutturali, sarebbe uno strumento fondamentale per migliorare la redditività delle banche italiane", fanno sapere da Morgan Stanley.
Fabrizio Bernardi, analista di Fidentiis Equities, ha detto che “le banche con un profilo qualitativo degli attivi inferiore alla media, potrebbero trarre i maggiori benefici da una bad bank”.