(Teleborsa) - Nuovo crollo delle quotazioni del greggio, ormai vicinissime al target dei 40 dollari, indicato da vari analisti e banche d'affari come possibile soglia di riequilibrio di un mercato caratterizzato da un eccesso di offerta.
Anche questa mattina i contratti future mostrano pesanti perdite sulle piazze internazionali. Al Nymex di New York, il Light Crude scivola del 3,32% a 44,54 dollari al barile, mentre, all'IPE di Londra, il Brent del Mare del Nord registra una flessione del 2,93% a 46,04 dollari.
Secondo il Ministro dell'energia degli Emirati Arabi, Shail Mazroui, l'OPEC non è più in grado di controllare il prezzo del greggio come faceva un tempo. Questo ha portato alla svolta storica di novembre.
Nel corso di un forum sull'industria petrolifera ad Abu Dhabi, Mazrouiha anche puntato il dito sulla produzione derivante dallo shale gas, fattore che ha causato una sovraproduzione ed una conseguente caduta dei prezzi.