(Teleborsa) - Rappresentanti di 196 paesi, riuniti a Lima per discutere di politiche ambientali, hanno approvato una bozza di accordo che intendono adottare dal prossimo anno, per la lotta contro il riscaldamento globale. Consisterebbe in un piano per limitare l'inquinamento da combustibili fossili in tutte le nazioni.
Dopo due settimane di discussioni in Perù, nella conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite, i diplomatici hanno concordato nel dettaglio, gli impegni di tutte le nazioni per frenare sulla produzione dei gas serra.
I paesi più ricchi hanno dato ampie garanzie per l’impiego di 100 miliardi di dollari l'anno in aiuti al clima entro il 2020.
La decisione, sostanzialmente, stabilisce la piattaforma per un accordo fondamentale che l'ONU intenderebbe adottare nel prossimo vertice di Parigi, nel dicembre 2015, che metta un tetto alle emissioni nocive nell'atmosfera.
Nell’accordo di massima sono incluse anche concessioni dell’ultimo minuto alle nazioni più povere del mondo che, per effetto di quest’accordo, subiranno cambiamenti costosi e dolorosi per le loro economie.
"Siamo sulla buona strada per un accordo da definire a Parigi il prossimo anno che, siamo sicuri, sarà ambizioso ma equo", ha detto Jennifer Morgan, direttore dei programmi per il clima al World Resources Institute di Washington. "Quello che stiamo osservando è l'emergere di una nuova forma di cooperazione internazionale sul cambiamento climatico globale".
I colloqui a Lima sono parte di un processo iniziato tre anni fa per definire i limiti di inquinamento in tutte le nazioni, invece che solo per i paesi industrializzati, come contemplato nel protocollo di Kyoto. Questo perché dalla firma del trattato sul clima, la Cina ha superato gli Stati Uniti come il più grande "inquinatore" del mondo e l'India si piazza la terzo posto, ma entrambe sono classificate come nazioni in via di sviluppo e quindi esenti da restrizioni.