(Teleborsa) - Ci sono volute tre settimane di negoziazione per portare la famiglia Rovati a vendere agli svedesi di Meda AB il gioiello farmaceutico Rottapharm. L'accordo è stato raggiunto sulla base di 2,3 miliardi di euro in contanti e azioni e ha concluso un processo decisionale iniziato 4 anni fa per cercare una soluzione, vendere o trovare una società partner con la quale procedere ad una fusione.
La famiglia Rovati aveva preso in considerazione anche investimenti di private equity e di IPO per la quotazione in borsa, scartate il 10 luglio quando è iniziata la negoziazione con Meda.
"Al fine di competere efficacemente nel settore farmaceutico non si può essere un'azienda di piccole dimensioni" ha detto Luca Rovati, Amministratore Delegato di Rottapharm, figlio di Luigi, in un'intervista telefonica. "E 'stata davvero una decisione lunga e difficile da prendere, ma comunque alla fine presa con tranquillità".
Rottapharm nel 2013 ha registrato un fatturato di 536, grazie alla leadership nella glucosamina, utilizzata per la salute delle articolazioni, e nel trattamento delle costipazione con Agiolax.
L'Amministratore Delegato della svedese Meda, Joerg-Thomas Dierks, ha detto in maggio che la società svedese, prevalentemente attiva nella formulazione degli inalatori allergici e nei trattamenti cutanei, ha sviluppato volumi di vendite per 1,5 miliardi di euro nel 2013 e crescendo per linee esterne potrebbe raddoppiare le sue dimensioni entro due anni.
"Meda è attualmente una società molto sensibile alle acquisizioni", ha detto Gordon Hamilton, di Cavendish Corporate Finance, società inglese di consulenza nelle fasi di M&A. "Quello che sta succedendo sul mercato è sintomatico dell'attuale orientamento. C'è un'altra grande ondata di consolidamento in corso."