(Teleborsa) - La Banca centrale della Russia sta valutando l'introduzione di un monitoraggio temporaneo sui capitali se dovesse constatare l’intensificarsi di flussi di denaro in uscita dal paese.

Tali misure sarebbero preventive e utilizzate per arginare un aumento dei deflussi netti, per le quali non sarebbe stata definita una "timeline" o un livello che potrebbe costringere le autorità ad intervenire drasticamente sul fenomeno. La misura, secondo funzionari ben informati sul problema, si è resa necessaria per valutare tutti i possibili scenari.

Resta il fatto che il rublo si è indebolito nella seduta odierna, violando peraltro il livello sotto il quale, solitamente, la banca centrale interviene per sostenere la valuta, segno evidente che le sanzioni europee degli Stati Uniti imposte alla Russia stanno seriamente danneggiando l’economia di Mosca, costringendola a ripensare le sue politiche monetarie.

Il Ministero dell'Economia la scorsa settimana ha diffuso i dati sui flussi in uscita di denaro che sarebbe stimato in 100 miliardi di dollari, in aumento del 64% rispetto allo scorso anno.

Elvira Nabiullina, presidente della Banca Centrale russa dal 2013, ha detto che "l'introduzione di controlli sui capitali non ha senso".