(Teleborsa) - Certo non si può dire che Mario Draghi non stia facendo la sua parte per rilanciare l'economia. Lo ha dimostrato, in passato e lo ha dimostrato ancora una volta ieri, quando La Banca centrale europea, per l'ennesima volta, ha sorpreso i mercati.
L'Eurotowerr, infatti, non solo ha tagliato ulteriormente i tassi d'interesse portandoli a nuovi minimi storici ma in più il numero uno dell' Eurotower che non si vuole proprio arrendere e davanti ad un'economia che stenta a ripartire annuncia ulteriori misure volte a stimolare la crescita.
Il BCE day, dunque si è concluso, ieri, con una grande euforia con Draghi che, ancora una volta, è sceso in campo a favore della crescita. Che il governatore della BCE non intenda mollare la presa, e che stia facendo tutto per ridare slancio all'economia non è un novità, come non è una novità che per far ripartire l'economia rimane necessario "ridare slancio agli sforzi sulle riforme strutturali", ha ribadito Draghi, esortando i Paesi ad intervenire.
Non è un mistero che la ripresa dell'Eurozona sia di fondamentale importanza visto che da questa dipendono le sorti di tutto il mondo Occidentale e non.
La crisi infatti ha riportato in auge nell'Europa Continentale la deflazione: quella situazione che si verifica in periodo di grande crisi, quando la domanda di beni e servizi ristagna e i prezzi al consumo rimangono al palo.
La BCE, dunque con la mossa di ieri ha inviato un segnale forte ai mercati, anche se Draghi lo ha ribadito che la BCE da sola non ce la può fare e credere che il QE sia una pozione magica per la crescita è sbagliato. Per questo Draghi continua a ripetere che l'Europa, per tornare a crescere ha bisogno "prima di tutto" di riforme "ambiziose e importanti".