(Teleborsa) - Sta per essere pubblicata sul sito passodopopasso.italia.it la riforma della Scuola tanto voluta dal premier Matteo Renzi.

Il "patto educativo", così preferisce chiamarla il premier, mira a mettere fine al precariato, con lassunzione di 150mila persone in un solo anno scolastico, e a riconsegnare alla scuola la dignità che merita.

"Proporremo agli insegnanti di superare il meccanismo atroce del precariato permanente e della 'supplentite', ma chiederemo loro di accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità", ha spiegato ieri Renzi, puntualizzando in merito alle risorse che verranno investiti più soldi continuando comunque a fare spending review.

"Nella legge di stabilità ci saranno le prime risorse e da gennaio gli atti normativi conseguenti. Nel frattempo continueremo a investire sull'edilizia scolastica, sbloccando il patto a quei comuni che hanno progetti seri, cantierabili".

Ottimisti i sindacati dei lavoratori della scuola, che sembrano disposti ad accettare che gli scatti di carriera siano basati sul merito e non semplicemente sull'anzianità, chiedono però che lo stipendio si adegui all'inflazione. "La proposta del Governo può essere condivisa ma a condizione che contemporaneamente si leghino i loro stipendi al costo della vita", afferma Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, spiegando che negli ultimi anni l'inflazione è cresciuta del 12%, rispetto agli aumenti delle buste paga dei docenti, che hanno il contratto scaduto dal 2009, incrementate solo dell'8% a fronte dell'aumento del 18% registrato nel comparto privato".