(Teleborsa) - Dopo ben 55 anni torna la deflazione in Italia, che conferma condizioni economiche peggiori della media europea. Era il settembre del 1959 quando i prezzi si contrassero dell'1,1%, mentre oggi l'inflazione fa segnare un -0,1%. Se confrontato con l'inflazione media europea, però, il dato palesa le difficoltà estreme della terza economia europea dopo la Germania e la Francia.
La deflazione in economia segnala una contrazione dei prezzi che fa riferimento ad una stagnazione della domanda, in risposta ad una profonda recessione. E' esattamente il quadro della Penisola, come confermano tutti gli indicatori macroeconomici, incluso l'andamento debole del commercio visto ieri.
Secondo i dati dell'Istat, nel mese di agosto i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% rispetto al mese precedente, ma evidenziano una diminuzione dello 0,1% nei confronti dello stesso mese del 2013 (il dato tendenziale era pari a +0,1% in luglio). La situazione appare anche più grave se si considera l'inflazione dell'Eurozona, anch'essa preoccupante con una discesa allo 0,3% (anche in questo caso la serie degli ultimi mesi è in costante calo).
La dinamica tendenziale dei prezzi, secondo l'Istituto di Via Cesare Balbo, è da imputare principalmente all’accentuarsi del calo dei prezzi dei beni energetici (con quelli non regolamentati che da +0,4% di luglio passano a -1,2%) ed alla minor crescita dei prezzi dei servizi; andamenti solo in parte controbilanciati dal ridimensionamento della flessione dei prezzi degli alimentari non lavorati (-1,7%, da -2,9% di luglio).
Al netto dei beni energetici, l’inflazione sale invece allo 0,4% (da +0,3% di luglio), mentre l’inflazione di fondo, al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, scende allo 0,5% (dallo 0,6% del mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,4% dallo 0,3% di luglio.
I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, anche noti come carrello della spesa, non variano su base mensile e presentano un tasso di crescita su base annua stabile allo 0,2%.