(Teleborsa) - Come previsto, il Presidente della Federal Reserve Janet Yellen è riuscita ad accontentare tutti, o quasi, grazie ad una diplomazia che le viene quasi spontanea, ma che porta l'ascoltatore a mandar giù anche i bocconi più amari.
Nel suo attesissimo intervento a Jackson Hole, il meeting estivo dei banchieri centrali mondiali, il numero uno della banca centrale statunitense ha confermato che, grazie a miglioramenti del lavoro più veloci del previsto, il dibattito in seno al FOMC, il comitato di politica monetaria della Fed, si sta "naturalmente spostando" sulla tempistica di un rialzo dei tassi. L'exit strategy - ha confermato - potrebbe essere più vicina del previsto, se i progressi del mercato del lavoro continueranno a questo ritmo.
Però, la Yellen ha lasciato anche la porta aperta a nuovi possibili interventi, se l'economia dovesse tornare a ristagnare o se il mercato del lavoro dovesse bloccare il suo trend di ripresa.
"Riconoscendo che per la Fed "non c'è una ricetta da seguire", il presidente della banca centrale americana ha sottolineato che le decisioni devono essere assunte in modo pragmatico ed ha ricordato che i 19 indicatori seguiti dalle autorità monetarie suggeriscono che il calo del tasso di disoccupazione è più forte rispetto ai generali miglioramenti del mercato lavorativo.
Quanto al "tapering", l'iter di graduale ritiro delle misure di quantitative easing, la Yellen ha ribadito che terminerà a ottobre, giacché giungono segnali incoraggianti dall'economia. Più delicata la questione del mercato del lavoro, che deve ancora riprendersi da periodo più buio dalla Grande Depressione.