(Teleborsa) - Nuovo cambio di passo per l'Italia, che riapre ad una pratica nota come "anatocismo", una capitalizzazione degli interessi su un capitale, usata dalle banche, che consiste appunto nel calcolare (e addebitare ai clienti) gli interessi sugli interessi del debito.
Dopo anni di lotte delle associazioni dei consumatori, soprattutto da parte dell'Adusbef, il discorso sembrava ormai chiuso, grazie ad una sentenza della Cassazione del 2010.
Invece, il Premier Matteo Renzi ha reintrodotto questa possibilità, con un decreto del 25 giugno scorso, intitolato "Disposizioni urgenti per il rilancio e lo sviluppo delle imprese" e comunemente noto come Decreto competitività e crescita. L'unica differenza rispetto al passato è che il calcolo degli interessi sul capitale avverrà una volta l'anno e non ogni tre mesi.
Ritorna così una pratica contestatissima, contro la quale l'Adusbef ha già annunciato un nuovo ricorso, visto il proliferare della giurisprudenza in materia e dato che la prassi viene considerata dai più illegale. Per l'associazione a tutela dei consumatori, inoltre, è indecente lo scaricabarile del governo sulla norma 'usuraria' approvata all'insaputa del ministro Federica Guidi". Quest'ultima ha infatti affermato in una intervista di non sapere nulla su una norma inserita nel decreto competitività.