(Teleborsa) - Mario Draghi non teme niente e nessuno e tira dritto annunciando nuove misure straordinarie a sostegno dell'economia europea. "Abbiamo deciso una combinazione di misure di politica monetaria" per rilanciare il credito, ha dichiarato il presidente della Banca Centrale Europea (BCE) nella conferenza stampa successiva alla decisione di tagliare il costo del denaro allo 0,15% e di portare i tassi sui depositi in negativo.
Il numero uno dell'Eurotower oltre ad aver abbassato il tasso principale di 10 punti base allo 0,15%, nuovo minimo storico, ha annunciato nuove aste di liquidità a lunghissimo termine e "misure preparatorie per acquistare gli Abs", cioè titoli garantiti a sostegno delle imprese.
"Se necessario agiremo ancora, anche con misure straordinarie", ha aggiunto il banchiere italiano.
Il tasso sui depositi overnight delle banche scende per la prima volta in territorio negativo a -0,1%, facendo diventare non più conveniente per le banche europee lasciare il denaro nelle cassaforti di Bruxelles. Gli istituti di credito saranno così invogliati a prestare denaro alle imprese, che a loro volta aumenteranno gli investimenti, stimolando così un circolo economico virtuoso.
La BCE ha deciso inoltre di dire stop alle sterilizzazioni, ovvero di interrompere le operazioni settimanali di fine tuning, con le quali ha sinora riassorbito la liquidità creata comprando titoli di Stato nell'ambito del programma SMP - Securities Market Programa.
Draghi ha poi parlato di nuove operazioni di rifinanziamento delle banche a tasso fisso e per un importo illmitato fino a dicembre 2016 e di nuovi Repo pluriennali (LTRO) con scadenza nel settembre 2018.
Riguardo all'economia dell'Eurozona, il presidente della BCE ha confermato "la graduale ripresa in atto", specificando che "i più recenti risultati segnalano una moderata crescita anche nel secondo trimestre", anche se le previsioni per il 2014 sono state corrette al ribasso.
Secondo le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'Eurozona formulate dallo staff di economisti della BCE, nel 2014 il PIL crescerà dell'1% e non più dell'1,2% come indicato in precedenza, mentre per il 2015 le previsioni migliorano passando da +1,5% a +1,7%.
Confermata la previsione di una crescita del PIL per il 2016 a +1,8%.
"Continuiamo a non vedere deflazione", ha assicurato poi Draghi, ricordando che l'obiettivo della BCE resta l'inflazione al 2%, aggiungendo che il risultato di maggio è più basso del previsto e che l'inflazione resterà bassa nei prossimi mesi.
"Se serve agiremo in fretta con un ulteriore allentamento", ha concluso Draghi.