(Teleborsa) - Si aggrava la situazione nell'area orientale dell'Ucraina, dove l'ultima ondata di violenze ha mietuto almeno un centinaio di vittime. E' accaduto a Donetsk, la provincia dell'Est che si è autoproclamata repubblica popolare, dove da ieri è in corso un'azione repressiva.
Tutto è iniziato all'indomani delle elezioni presidenziali, che hanno sancito il trionfo di Petro Poroshenko, ma non sono riuscite a placare l'atmosfera incandescente delle province separatiste e filorusse dell'Est.
Se ieri si parlava di decine di vittime fra i ribelli, il bilancio tracciato oggi dall'autorità temporanea della repubblica popolare di Donetsk (Dnr) è ben più grave ed include anche molti civili, ancora sotto il tiro dei cecchini. Kiev, infatti, ha lanciato un ultimatum ai filorussi, avvertendo: "Lasciate la città o verrete colpiti con precisione".
Intanto, è in corso l'evacuazione dei civili in diverse parti della città, mentre scuole, uffici e negozi restano chiusi.
In seguito agli scontri, il Presidente russo Vladimir Putin ha telefonato al Premier italiano Matteo Renzi, chiedendo di mediare a favore di una de-escalation della violenza.