(Teleborsa) - Negli scontri ripresi ieri nei dintorni di Donetsk, tra le milizie governative di Kiev e gli insorti filo russi, stante alle dichiarazioni del ministro degli interni ucraino, Arsen Avakov, sul suo account Facebook, ci sarebbero state parecchie vittime. Circa una trentina i ribelli uccisi, tra cui molti provenienti dalla Crimea, oltre a russi e ceceni. Le forza ucraine avrebbero perso invece quattro militari e un elicottero.
"La lentezza delle operazioni anti terrorismo è dovuta al fatto che stiamo cercando di garantire la sicurezza dei cittadini ed evitare vittime civili", ha riferito così il Presidente Oleksandr Turchynov alla Cancelliera Angela Merkel, nel corso di una conversazione telefonica tenuta ieri.
Gli sforzi da parte del governo di Kiev per respingere gli insorti nelle regioni orientali dell'Ucraina, sono a rischio di stallo anche perché tra meno di tre settimane sono previste le elezioni presidenziali del paese.
La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente Usa Barack Obama, hanno fissato per il 25 maggio il limite ultimo per l'applicazione delle sanzioni se la Russia non si impegnerà oltremodo per far rientrare i disordini togliendo il suo sostegno ai separatisti.
Più di 30 edifici amministrativi, stazioni di polizia, uffici di sicurezza, servizi e altri impianti sono attualmente bloccati dai ribelli nelle regioni di Donetsk e Luhansk, lungo il confine orientale con la Russia.
Sempre ieri, il ministro degli interni ucraino, Avakov ha detto che il governo di Kiev ha inviato unità di sicurezza specializzate verso la città meridionale di Odessa, mentre la vicina Moldavia ha intensificato i controlli sui propri confini, allertando i reparti operativi dell'esercito oltre a unità di riservisti preposti allo scopo.