(Teleborsa) - Mosca continua a provocare l?Occidente, capeggiato dagli Stati Uniti, che hanno risposto con indifferenza alla proposta della Russia di proseguire i colloqui. Secndo il governo americano, infatti, non vi sarebbe alcun margine per arrivare ad un accordo di tipo diplomatico.

Intanto, la situazione in Crimea resta incandescente, dato che il Parlamento crimeano, senza aspettare il referendum, ha votato a favore e proclamato l'indipendenza e la separazione dall'Ucraina. La consultazione popolare avrebbe dovuto aver luogo domenica prossima 16 marzo, ma l'organo legislativo della Crimea ha deciso di non aspettare un giorno di più. Il voto è stato quasi unanime con 78 sì e 81 no.

L'Unione Europea, accogliendo la notizia del referendum, aveva già bollato come illegittima questa decisione. Lo stesso avevano fatto gli Stati Uniti, che si erano trincerati nel silenzio a livello diplomatico, mentre la Russia ha definito la decisione "legittima", ancorando questa opinione ad esperienze analoghe, come quella del Kosovo. Un paragone singolare, visto che proprio Mosca non ha mai riconosciuto l'indipendenza del Kosovo dalla Serbia, nonostante il parere favorevole dell'Aja.

Nel frattempo, il deposto presidente ucraino Viktor Yanukovich, rifugiatosi a Rostov in Russia, continua a lanciare messaggi minatori a Kiev, definendo le prossime presidenziali "illegali".