(Teleborsa) - Torna in auge l'idea di un prelievo una tantum sulla ricchezza per far fronte a possibili default di Paesi dell'Eurozona.
A rimettere in circolazione la contestata proposta è niente meno che la Bundesbank. "La ricchezza privata può contribuire ad evitare il fallimento di uno Stato in caso di emergenza nazionale straordinaria e laddove le privatizzazioni e gli sforzi convenzionali di risanamento non abbiano prodotto l'esito sperato", sostiene la Banca Centrale tedesca nel consueto Report mensile.
Quello sulla cosiddetta patrimoniale è un dibattito che dura ormai da anni. In Italia, come ricorda anche il Wall Street Journal, l'idea è stata più volte soppesata in passato, mentre a ottobre fecero scalpore le considerazioni del Fondo Monetario Internazionale su un ipotetico prelievo forzoso.
Secondo la BuBa, una leva straordinaria potrebbe costare meno di altre misure anti-default e accelerare il processo di risanamento di un Paese gravato da debiti e deficit. Inoltre, "in condizioni favorevoli un prelievo netto di ricchezza potrebbe riallocare le attività tra il settore pubblico e quello privato. Il debito pubblico scenderebbe velocemente e la fiducia nella sua sostenibilità verrebbe ripristinata in fretta", aggiunge l'Istituto.
L'unica certezza è che la parola "prelievo forzoso" ha impatti psicologici notevoli sui cittadini. Quando Cipro decise di farlo, i timori che altri Stati dell'Eurozona, allora in piena crisi del debito, facessero lo stesso, mise in ginocchio i mercati finanziari e provocò panico nei correntisti di tutto il Vecchio Continente.