(Teleborsa) - L'attività economica dell'Eurozona sarà ancora debole nei prossimi anni. E' quanto stima la Banca centrale europea che nella riunione odierna di politica monetaria ha lasciato invariati i tassi di interesse allo 0,25% prevedendo ancora rischi al ribasso per l'economia. La BCE manterrà dunque il costo del denaro fermo o ancora più basso per diverso tempo.

Nel corso della conferenza stampa, dopo la decisione sui tassi, il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi ha sottolineato come il quarto trimestre abbia segnato un avvio debole per l'economia dell'Eurozona, a causa della frenata della produzione industriale, sebbene la ripresa sia comunque proseguita.

Il banchiere ha fatto sapere che la BCE monitora attentamente "gli sviluppi del mercato monetario", spiegando che, nel caso in cui si manifestassero situazioni di tensioni dal lato della liquidità, "saranno prese le misure necessarie" e sarà pronta a "usare tutti gli strumenti disponibili".

Quanto all'inflazione, secondo la banca di Francoforte, le attese di medio termine sono "fermamente ancorate" ma potrebbe verificarsi un lungo periodo di bassa inflazione. Il calo dell' inflazione nell'Eurozona allo 0,8% a novembre era "ampiamente atteso" ha detto Draghi spiegando che le "prospettive di medio termine per l'inflazione sono peggiorate".