(Teleborsa) - Si prospetta una settimana di fuoco per il Parlamento, che ha in agenda una serie di provvedimenti chiave da approvare entro l'estate, alcuni a pena di decadenza, come quello sull'ecobonus, che va approvato entro il 4 agosto.

Un test importante per il Governo di larghe intese di Enrico Letta, che rischia di scoppiare, anche in vista del verdetto della Cassazione su Berlusconi.

Un percorso ad ostacoli che trova un limite temporale nello stop dei lavori parlamentari che cade l'8 agosto, data entro la quale l'esecutivo conta di mettere la parola fine a molti provvedimenti contenuti nelle linee programmatiche definite dal Premier.

A peggiorare la situazione c'è anche l'ostruzionismo ad oltranza del Movimento 5 Stelle, per far slittare a settembre il decreto di riforma costituzionale, proseguito senza sosta per tutta la notte. I grillini hanno continuato a prendere la parola a turno sugli oltre 250 ordini del giorno, presidiando l'Aula, in presenza solo di qualche "sentinella" degli altri partiti. Una lunga interminabile seduta no-stop, interrotta solo verso le tre del mattino per qualche minuto, per una "pausa tecnica".

Il Movimento 5 Stelle ha già annunciato che proseguirà ad oltranza, ma ha anche fissato un incontro con il Premier Enrico Letta per quest'oggi alle 13, nel tentativo di convincere il Premier a far slittare a settembre l'approvazione delle riforme costituzionali. Se ci sarà un compromesso o meno non è dato saperlo, ma la linea dei deputati grillini resta intransigente.

Intanto, Beppe Grillo sul suo blog ha già fatto sentire la sua voce, in un post il cui titolo la dice lunga: "Colpo di Stato d'agosto". Secondo il leader del Movimento, "il vero obiettivo di questo governo è la distruzione dell'impianto costituzionale per poter cambiare le regole del gioco democratico e assicurare ai partiti il potere e la greppia di Stato".

Il riferimento è al tentativo di modifica dell'articolo 138 della Costituzione, che prevede l'approvazione delle leggi costituzionali con due deliberazioni successive da entrambe le camere sullo stesso testo e, in seguito, un referendum popolare. Si tratta, secondo Grillo, di una garanzia per i cittadini e di una barriera all'operato arbitrario dei partiti.