(Teleborsa) - Finale in forte ribasso per le principali borse del Vecchio continente, dopo che le parole del presidente della BCE, Mario Draghi, hanno gelato le attese dei mercati sui possibili interventi della Banca centrale europea.

Il numero uno dell'Eurotower ha94 parlato di "premi sul rischio in alcuni mercati molto alti" e, subito, il differenziale tra Btp decennale e Bund tedesco ha accentuato il calo fino a scendere attorno ai 430 punti, per poi infiammarsi di nuovo e salire fino alla soglia dei 500 punti.

Lo stesso nervosismo si è registrato sul mercato valutario, con l'euro che inizialmente scambiava ben oltre 1,23 dollari, ma poi ha accusato una frenata fin sotto gli 1,22 dollari.

Tra gli indici di Eurolandia, Francoforte, Londra e Parigi chiudono con un ribasso di oltre l'1% mentre la speculazione è tornata a colpire le piazze di Madrid e Milano, che cedono rispettivamente il 4% e il 5%.

Pesanti le vendite sul comparto bancario. A Piazza Affari, più colpite Intesa Sanpoalo, Mps e Unicredit. Giù inoltre Mediobanca, già penalizzata dalla notizia che l'amministratore delegato Alberto Nagel, è stato iscritto dalla Procura di Milano nel registro degli indagati per un presunto patto con i Ligresti.

Si sgonfia Telecom Italia sostenuta per la maggior parte della seduta dai conti in salita.

Spenti gli oil, ad eccezione di Tenaris che riesce a conservare i guadagni, seppur limitati.